Lettera aperta di parlamentari dei paesi della NATO al presidente degli Stati Uniti in riferimento alla US Nuclear Posture Review e alla 10a Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione.

Traduzione non ufficiale

Caro Signor Presidente,

  Siamo parlamentari di diversi paesi membri della NATO appartenenti a diversi partiti politici. Le scriviamo mentre la Sua amministrazione intraprende un riesame della propria  posizione nucleare e mentre è in preparazione la decima Conferenza di Riesame del Trattato di non Proliferazione nucleare.

 Siamo preoccupati per gli attuali conflitti e le tensioni tra i paesi che possiedono armi nucleari ed i loro alleati, per i rischi che potrebbero aumentare e per le politiche nucleari che vi contribuiscono .  Scriviamo per  sostenere  misure volte a ridurre il rischio di una  guerra nucleare, per far avanzare la diplomazia e contribuire al disarmo nucleare multilaterale.

  In particolare incoraggiamo la Sua Amministrazione a:

  1. Dare alta priorità all’adozione di una politica di non primo impiego (o in alternativa  di dichiarare la dissuasione come unico scopo  delle armi nucleari –sole purpose);
  2. Includere nel  Dialogo sulla stabilità strategica che gli USA hanno stabilito con la Russia, la possibilità di una reciproca dichiarazione/accordo di non primo impiego ;
  3. Impegnare, nel quadro del dialogo  TNP P5, anche i rimanenti  Stati riconosciuti dal TNP quali  stati dotati di armi nucleari  ad adottare politiche di non primo impiego  nonchè apposite  misure operative di attuazione al fine di creare trasparenza, fiducia e sicurezza reciproca.

Le esprimiamo il nostro vivo apprezzamento per aver indicato la possibilità che gli Stati Uniti adottino una politica di non primo impiego o di  sole pupose.  Notiamo che alcuni membri del Congresso degli Stati Uniti si sono opposti a tale politica adducendo l’argomento  che gli alleati degli Stati Uniti, per la loro protezione, richiederebbero il mantenimento dell’opzione del primo impiego.

 Dichiariamo di non credere che un’opzione di primo impiego sia nell’interesse della sicurezza dei nostri paesi o nell’interesse della NATO nel suo insieme.  La incoraggiamo ad assumere la guida su questa iniziativa e Le garantiamo il nostro appoggio.

Pur non sminuendo le altre importanti misure di riduzione del rischio nucleare e di controllo degli armamenti, sosteniamo, in particolare, l’adozione di una politica di non primo impiego come misura vitale per ridurre il rischio di una guerra nucleare e per iniziare a ridurre gradualmente il ruolo  delle armi nucleari nelle dottrine di sicurezza pur mantenendo la stabilità strategica.

Le opzioni per utilizzare le armi nucleari per prime in un conflitto e i preparativi per consentire tale primo impiego, intensificano le tensioni e i rischi, stimolano contromisure come il “lancio su avvertimento” ( launch-on-warning), giustificano i programmi di ammodernamento nucleare ed ostacolano i negoziati sul disarmo nucleare.

 D’altro canto, dichiarazioni unilaterali di non primo utilizzo e accordi reciproci o reciproche dichiarazioni di non primo impiego possono ridurre questi rischi e aprire la strada a misure di controllo e disarmo delle armi nucleari di più ampia portata.

  I nostri Parlamenti – così come il Congresso degli Stati Uniti e il Parlamento russo – in quanto membri dell’Assemblea parlamentare dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, hanno sostenuto le politiche di non primo impiego in dichiarazioni come la Dichiarazione di Berlino (11 luglio  2018) e la Dichiarazione di Tbilisi (5 luglio 2016), che vennero adottate per consenso.

 Inoltre, portiamo alla Sua attenzione il sostegno al non primo uso da parte di voci influenti degli Stati Uniti, della NATO e del mondo, come espresso da una Lettera aperta del 10 giugno 2021 a Lei e al presidente Putin, che è stata approvata da oltre 1200 politici, militari  e leader religiosi, nonché legislatori, accademici e scienziati e altri rappresentanti della società civile.  Più di 400 di queste testimonianze provengono dai paesi della NATO e quasi 700 dagli Stati Uniti.

 Infine segnaliamo la risoluzione (S.1219) a sostegno del non primo impiego introdotte al Senato degli Stati Uniti dalla Senatrice Warren  e quella (HR2603) alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti dall On.Smith, Presidente della Commissione per i servizi armati , nonché  una lettera del 22 luglio 2021 del Gruppo di lavoro per il controllo degli armamenti e delle armi nucleari degli Stati Uniti in cui si cita la Sua dichiarazione secondo cui “Viste le nostre capacità non nucleari e la natura delle minacce odierne, è difficile immaginare uno scenario plausibile in cui sarebbe necessario, o facesse senso, il primo uso delle armi nucleari da parte degli Stati Uniti “e in cui Ella invitò i redattori della Nuclear Posture Review a ” rendere operativa la vostra precedente opinione  secondo cui gli Stati Uniti non avranno bisogno di sparare il primo colpo in un conflitto nucleare e a configurare le loro  le forze nucleari in modo da allontanarsi da tale dottrina bellica”.

 Condividiamo  questi Suoi passati commenti e offriamo il nostro appoggio alla loro attuazione.

  Signor Presidente, porgiamo le nostre più alte considerazioni e rispetto.

  Cordiali saluti,